Visitare Bagnoregio: non c’è alcun dubbio che l’Italia sia il Paese dei gioielli nascosti. E che questi gioielli siano spesso raccolti in zone circoscritte, dove è possibile raggiungere l’uno dall’altro con brevi tragitti, potendone spesso visitare più di uno al giorno data la loro non grande estensione. Sempre che il fascino di uno di essi non vi avvinghi tanto da costringervi a fermarvi più di una giornata per godervi appieno la sua bellezza.
Questo può essere il caso della zona dei Monti Cimini, rilievi vulcanici del viterbese, nel Lazio. Uno dei paesi che vi può rapire con la sua bellezza è Bagnoregio, conosciuta anche come la città che muore. Questo perchè sorge su una roccia tufacea che il tempo e le intemperie rendono fragile, ponendola a rischio di cedimenti. Ma fortunatamente Bagnoregio rimane ancora splendida. Dista 30 km da Viterbo, 110 da Roma e solo 20 dall’uscita di Orvieto dell’Autostrada del Sole.
Una prima visione, che può apparire straniante, del borgo, si ha dal Precipizio del Belvedere che lo fronteggia al termine della strada che proviene da Bagnoregio.
Circondata da spettacolari calanchi, visibili dalle brecce e dai belvedere che si aprono tra i muri delle case a strapiombo sulla valle che la circonda completamente, e che è percorsa da due torrenti il gorgoglio delle cui acque dona un rilassante accompagnamento a chi vi si affacci, vi si arriva obbligatoriamente da Bagnoregio percorrendo poche centinaia di metri di strada ed un ponte pedonale in cemento armato costruito nel 1965 per permettere l’accesso al borgo, dopo che la strada aveva ceduto a causa della cedevolezza del terreno. Prima di attraversarlo, dopo aver posteggiato nell’ampio parcheggio sottostante, si paga un biglietto per l’accesso di 1,50 euro. Dopo circa 300 metri, varcata la porta di Santa Maria, si entra nel piccolo centro, abitato da pochissime persone, appartenente all’Associazione dei Borghi più Belli d’Italia. Pochi passi lungo via Santa Maria e si arriva nella piazza principale, dove sorge la romanica chiesa di San Donato, nel cui interno si possono ammirare un crocifisso ligneo della scuola di Donatello ed un affresco di quella del Perugino. Il borgo medioevale è caratterizzato da stretti vicoli delimitati da case basse, con le scale esterne tipiche dell’architettura viterbese di quel periodo.
E tra queste si inseriscono all’improvviso monumentali palazzi rinascimentali come quelli dei Colesanti, dei Bocca e degli Alemanni. Quest’ultimo ospita un Museo che trova qui, a Civita, la sua localizzazione più consona: il Museo Geologico e delle Frane. E poi, da vedere ancora, ci sono l’interessante Palazzo Vescovile, un mulino del XVI secolo e la casa natale di San Bonaventura.
Ogni stagione è buona per recarsi a Visitare Bagnoregio. Ma in certi periodi dell’anno, manifestazioni originali offrono un motivo in più per effettuarvi un’escursione. A giugno, per la festa della Madonna Liberatrice, e a settembre, per quella del Ss. Crocifisso, si svolge La Tonna, che celebra il mezzo di trasporto che fu più prezioso fino a pochi anni fa: l’asino. Dopo una breve processione, questi animali, montati da un fantino, percorrono, in eliminatorie e finale, tre giri della piazza per aggiudicarsi lo stendardo assegnato al vincitore.
Altri motivi per visitare Civita di Bagnoregio
Nella seconda metà di ottobre si celebra invece la festa della castagna, un tempo preziosa risorsa economica della zona. Non manca, ovviamente, l’occasione per degustare le caldarroste. Nel periodo natalizio, poi, in particolare nei giorni 26 dicembre, 1 e 6 gennaio, 50 figuranti in costume d’epoca, tra scenografie naturali, danno luogo ad un suggestivo presepe vivente.