Visitare Graffignano: la parola “Tuscia” deriva dalla lingua etrusca ed è un’antenata del nome “Toscana”. Oggigiorno, però, indica un territorio della provincia di Viterbo. è situata vicino alle più importanti città d’arte italiane come Roma e Firenze. è una provincia caratterizzata dalla grande quantità di natura incontaminata e non ancora manomessa dal lavoro dell’uomo.
Visitare Graffignano per la sua natura incontaminata
La Tuscia è l’esempio perfetto di un unione armoniosa tra la civiltà e natura selvaggia.
In questa terra, su di una rupe, spicca il comune di Graffignano che dista solo 26 km dal capoluogo della provincia. è situato in una zona montuosa ricca di boschi che pullulano di flora e fauna. è un tipico centro medievale italiano sviluppatosi intorno ad una castello, costruito nel XII secolo, il quale, dall’alto, domina il paesaggio sottostante.
Una delle bellezze artistiche che più meritano di essere visitate in questa zona è il Castello Baglioni. Edificato per volontà dello stato Pontificio, fu costruito sopra un vecchio maniero nel XIV secolo. Un’imponente torre cilindrica fiancheggia la rupe, e data la sua maestosa altezza sicuramente costituiva il mastio. Inizialmente la torre era rettangolare, ma successivamente fu modificata in modo da avere una visione a 360°, che si ottiene solo con una torre di forma circolare.
Oggigiorno, però, la torre non conserva più la sua altezza originaria. Complessivamente il monumento è ben preservato, probabilmente grazie alla nuove abitazioni che, negli anni, sono state costruite davanti alla sua facciata e che lo hanno protetto dalle orde di turisti permettendogli di arrivare fino ai giorni nostri senza il bisogno di grandi opere di restauro.
Graffignano da visitare anche per i reperti storici
La sua bellezza è, senza dubbio, dovuta, in parte, alle sue lavorate Logge. A Graffignano, inoltre, sono presenti alcune chiese che rispecchiano completamente l’animo di questo sito. è il caso della Chiesa di San Martino Vescovo e di San Sebastiano, ma anche del bel Santuario della Madonna del Castellocchio: sono luoghi importanti di ritrovo e di preghiera dei cittadini, già dai tempi del Medioevo.
Spostandosi di qualche chilometro ma rimanendo in provincia di Viterbo, si può assistere a uno dei tanti regali che la natura ci offre: i Monti Cimini. Fanno parte dell’Anti appennino laziale e sono di origine vulcanica. Prendono il nome dal vulcano Cimino, il più antico tra questi. Accanto, c’è il monte Venere, il quale ospita il lago di Vico (o Cimino), che è stato reputato il lago che meglio conserva i tratti tipici delle asperità dei fianchi vulcanici in Italia. il monte Venere ospita anche una grotta chiamata volgarmente “bocca del vulcano” nella quale sono stati rinvenuti reperti di epoca neolitica.
Il centro abitato più importante di questo complesso di rilievi è Soriano del Cimino, chiamato anche “perla del Cimino”, che fu sede di un villaggio dell’età del bronzo, come anche le alture di Monte Fogliano, la Palanzana, il Monte Cimino (la Faggeta) e la Rocca di Soriano. Monti Cimini è la località perfetta per chi ama le lunghe passeggiate nei boschi e un completo abbandono della civiltà, circondati solamente dalla natura più pura.
Visitare Graffignano anche per la gastronomia tipica
La Tuscia però, non è solo fatta di bellezze da vedere, ma è anche un trionfo di sapori. Il più dolce è sicuramente un cioccolatino tipico dal nome curioso: gli “schiaffi di Papa Urbano V”, con ripieno di pasta alla nocciola e nocciole dei monti Cimini. se invece si preferisce il salato, non si può non assaggiare la caciottina alla nocciola dei Monti Cimini, dal sapore delicato e, per questo, apprezzato anche dai più piccoli.